MAGENA 2016
- Aioria Fontana
- 29 ago
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 17 set
La camera è un salotto borghese, muto, con le tende d'oro vecchio e mobili che non osano più parlare. Magena si muove lenta, come un ricordo. Io filmo. Ma non cerco lei-cerco me.
Tra le mani un pezzo di vetro, sporco, graffiato, come un'idea di stile. Lo metto davanti all'obiettivo, come a voler corrompere la lente, sabotare la chiarezza. Non voglio nitidezze, voglio ferite.
Cercandomi inciampo nei silenzi. Ogni movimento in controluce restituisce qualcosa che non ho mai chiesto.
Fotografare, ora, è un atto osceno: guardare troppo, troppo da vicino. Ma è preghiera laica, un atto d'amore che non conosce destinatario.
Quel giorno, con un vetro fra me e il mondo, capisco che lo stile non si trova: si sanguina.
Magena Yama 2016

